Mirco Fiorani è un autore che ha molto da dire, sia come scrittore che come essere umano.
Con "L'incredibile scomparsa della bambina senza nome", ci propone un giallo che più giallo non si può, dove l'indifferenza gioca un ruolo da personaggio principale non meno dei protagonisti.
La scrittura che usa per raccontare la sua storia è minimalista, estranea ad ogni forma di autocompiacimento: quello che Mirco vuole è solo rispondere all'imperativo della narrazione: cosa succede dopo?
Nessuna pesantezza quindi, ma neanche mancanze.
La sensazione che si prova leggendo è quella di parlare con un vecchio amico, che non sente il bisogno di impressionarci avendo fiducia nella nostra intelligenza.
Pr gentile concessione dell'autore, ecco un breve estratto.
"-Salve volevo chiederle...- si presenta allo Stand un cliente sulla quarantina, ben vestito, rasato e sbarbato.
-Vuole sapere sulla promozione per vedere il calcio giusto? Ma si sei tifoso della Sampdoria giusto? La vuoi vedere in Maga League giusto? Ascolta ti regalo anche le serie per tua moglie, dovrai trovare un diversivo per quando la tradisci e lei piace questa spazzatura-
-Ma come si permette! Io la denuncio! - mi urla per poi cercare di andarsene indignato.
-Lo so che non la tradisci, ma fai ginnastica con le altre donne tranquillo; non negare perché è un errore portare al centro commerciale amante e moglie, soprattutto se ci sono gli osservatori come me, che notano la sparizione e la riapparizione della fede nuziale a seconda della donna che ti porti dietro; so della Sampdoria, perché sei nello stesso club sportivo si Samuel Tommaselli, ma so anche che non hai rinnovato la tessera, segno che hai ceduto alle richieste della moglie di restare di più a casa. Ah, dimenticavo: tua moglie è passata qualche ora fa per fare un preventivo per le serie e mi ha chiesto di richiamarla quando escono i codici sconto, che casualmente, mi sono arrivati dieci minuti fa. Sai non vorrei doverla chiamare con una foto tua e dalla tua amica mentre volete lei vuole il suo dolce bacio. Si eri qua in pausa pranzo con lei e ti ho fatto un po’ di foto ricordo-.
Il tizio, diventato color paonazzo, mi guarda perplesso per quasi cinque minuti. Poi decide: -Dove devo firmare? -
-Senza il codice sconto, sai mentre tu eri lì a pensare, gli ho finiti- affermo con un ghigno malefico.
-Certamente, anzi meglio così mi abituo subito alla cifra che devo pagare- risponde il fedifrago."